Le monete d’Oro sono sempre state le monete più pregiate che l’uomo abbia mai fabbricato. Il metallo raro permetteva alla moneta di essere riconosciuta nel corso dei millenni grazie al mantenimento del suo valore di scambio e quindi fungeva come ottima valuta.
Introduzione
Lungo il corso della Storia, molte sono state le monete d’oro coniate sin dai tempi della prima moneta in oro (e argento) inventata nel VII sec. a.C. in Lidia, Asia Minore. Puoi saperne di più leggendo questo articolo: Storia e Origini della Moneta.
Curiosità: Le monete d’oro sono chiamate anche “monete auree” perché la parola oro deriva dal latino aurum e ha simbolo au.
Monete d’Oro Antiche
Una delle prime monete d’oro antiche ad essere emessa fu il Darico, una moneta d’oro coniata in Persia per la prima volta durante il regno di Dario I, durato dal 522 a.C. al 486 a.C.
Al dritto è raffigurato il Re inginocchiato nella posa da arciere con corona, arco e freccia mentre al rovescio si trova un rettangolo rientrante.
Questa moneta d’oro venne emessa fino alla conquista della Persia da parte dei macedoni.
La più grande moneta d’oro antica mai realizzata in quel periodo fu coniata nell’Antica Grecia dal Re Eucratide, di cui abbiamo parlato anche in questo articolo: moneta greca.
La moneta d’oro che circolava nella Roma Antica era l’aureo (aureus), emesso nel 49 a.C. da Giulio Cesare, sebbene già dal 250 a.C. venivano coniate monete d’oro chiamate statere e mezzo statere.
Giulio Cesare stabilì il peso dell’aureo in 1/40 della libbra romana, all’incirca 8 grammi (che è il peso della moderna sovrana inglese).
L’aureo venne emesso fino all’inizio del IV sec. d. C. quando Costantino I, nel 309 d.C., introdusse il solido (solidus) a sostituire l’aureo.
Il solido, diffuso per lo più nell’Impero d’Oriente, aveva un diametro maggiore ed era più sottile dell’aureo.
Bisogna poi arrivare alla fine del VII secolo quando il califfo omayyade Abd al-Malik ibn Marwān, a seguito di numerose riforme, introdusse il conio di una moneta d’oro per il Califfato e tale moneta prese il nome Dīnār.
Inizialmente fu coniata imitando la moneta del basileus bizantino Eraclio, successivamente il califfo impose la rimozione delle immagini e che la moneta fosse totalmente epigrafica.
Nel X sec d.C. venne introdotta in Sicilia dai Fatimidi, dinastia sciita ismailita, una moneta d’oro araba dal valore di circa ¼ del Dīnār che divenne poi nota come Tarì.
Altri tipi di Tarì vennero coniati ad Amalfi, anche dopo la conquista da parte di Federico II, e venne coniato fino al 1282.
Nel regno di Sicilia fu poi reintrodotto da Ferdinando II di Aragona, stavolta però come moneta d’argento.
Monete d’oro barbariche
Durante il medioevo i alcuni dei vari popoli cosiddetti “barbarici” che invasero i territori del decaduto Impero Romano d’Occidente, produssero monete d’oro.
Longobardi e Visigoti continuarono la coniazione dei tipi di monete d’oro presenti alla fine dell’Impero Romano.
A partire dal V secolo i Visigoti coniarono solidi e tremissi in oro, inizialmente imitando in tutto le monete circolanti dell’Impero Romano d’Oriente.
Successivamente, dagli anni ’80 del VI secolo, i re dei Visigoti a partire da Leovigildo iniziarono a coniare monete a proprio nome.
Ecco qui sotto un tremisse di Leoviglido (567-586).
Anche i Longobardi iniziarono ad emettere soprattutto tremissi, inizialmente ad imitazione di quelli romani.
Poi, con il re Cuniperto, iniziarono a coniare monete d’oro a nome del Re.
Quando Carlo Magno scese in Italia conquistando Pavia ed assumendo il titolo di re dei Franche e dei Longobardi, anche i Franchi iniziarono, seppur per un breve periodo (774-781), a coniare tremissi in oro a nome di Carlo Magno.
Le zecche conosciute dei tremissi di Carlo Magno sono Milano, Pavia, Bergamo, Coira, Lucca e Castelseprio.
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Monete d’Oro Italiane: il Fiorino, Genovino e Zecchino
Nel 1252, come abbiamo già visto in questo articolo sulla moneta fiorino d’oro , a Firenze iniziò appunto la coniazione del celebre Fiorino d’oro, così chiamato per via del grande fiore di giglio al dritto della moneta.
Nel 1252 anche Genova iniziò la coniazione di una moneta d’oro: il Genovino.
Al dritto della moneta d’oro genovese compare la stilizzazione della porta di un castello e la dicitura + IANVA.
Al rovescio campeggia la croce araldica con la scritta CVNRADVS REX, riferita a Corrado III, Re dei Romani, il quale nel 1139 concesse a Genova il diritto di battere moneta.
La Moneta “Zecchino”
Anche Venezia, nel 1284 sotto il governo del doge Giovanni Dandolo, iniziò a battere una moneta d’oro con lo stesso peso e titolo del Fiorino.
Il nome Zecchino deriva direttamente da Zecca, la struttura deputata al conio delle monete.
Al dritto di questa moneta d’oro compaiono San Marco, protettore della città, e il doge inginocchiato. San Marco stringe il vangelo in una mano mentre con l’altra porge al doge il vessillo della città.
La legenda al dritto riporta “S M VENET” più il nome del doge e DVX lungo l’asta del vessillo.
Al rovescio invece la scritta è “SIT T XPE DAT Q TU REGIS ISTE DUCAT” cioè “sia affidato a te, o Cristo, questo ducato che Tu governi” ed rappresentato Cristo che benedice, inserito all’interno di un’aureola a forma di mandorla.
L’iconografia rimase praticamente invariata fino al 1797. Ecco qui sotto uno zecchino d’oro dell’ultimo doge di Venezia, Lodovico Giovanni Manin.
Monete d’oro da investimento
Fra le molte monete d’oro circolate nel corso dei secoli, alcune sono ancora oggi monete d’oro da investimento. Di questo tipo di monete ne abbiamo parlato molto in questo articolo: comprare oro.
Le principali sono: Sovrana, Krugerrand, Marengo, 50 pesos messicani, 20 dollari e Panda Dorato cinese.
La Sovrana inglese, conosciuta in Italia come sterlina d’oro, è una moneta d’oro inglese coniata per la prima volta nel 1489 e di cui abbiamo già parlato in questo articolo: la sterlina d’oro.
Il Krugerrand sudafricano
Un’altra moneta d’oro da investimento è il Krugerrand sudafricano, coniata, con lo scopo di sostenere l’oro sudafricano sul mercato, nel 1967.
Il nome di questa moneta d’oro deriva dal ritratto di Paul Kruger, conosciuto come Oom Paul ( zio Paul), famoso leader della resistenza boera contro il governo britannico del Sudafrica.
Questa moneta d’oro contiene un’oncia troy di oro puro, ha un diametro di 32.77 millimetri e uno spessore di 2.84 mm. Se cerchi informazioni sull’unità di misura ONCIA, che è importante quando si parla di monete d’oro, questo è l’articolo che fa per te: Oncia e Oncia Troy.
Questa moneta d’oro contiene un’oncia di oro puro, ha un diametro di 32.77 millimetri e uno spessore di 2.84 mm.
Al dritto, insieme al ritratto di Kruger, la scritta “ SUID-AFRIKA/SOUTH AFRICA” in afrikaans e in inglese, mel al rovescio si trova uno “springbok”, gazzella tipica del Sudafrica, ed il valore nominale della moneta.
In un’altro articolo abbiamo già diffusamente parlato di un’altra moneta d’oro da investimento, il Marengo.
Adesso, se hai delle monete rare come queste (ma anche monete diverse), puoi divertirti e guadagnare un po’ mettendole all’asta online. Noi compriamo e vendiamo monete all’asta sempre usando questo sito nostro partner. E’ il più grande sito di aste online di monete e te lo consigliamo. Sia vendere che comprare monete all’asta facile ed emozionante.
Moneta Messicana in Oro
Anche il Messico ha coniato nel 1921, in occasione del centenario dell’inizio della Guerra d’Indipendenza contro la Spagna, una moneta d’oro dal valore di 50 pesos. Questa è la più grossa moneta da investimento esistente e contiene ben 37.50 grammi di oro fino 900/1000.
20 Dollari “Double Eagle”
Gli USA hanno invece emesso, a partire dal 1849, una moneta da 20 dollari in oro conosciuta come “Double Eagle”.
Contiene 30.0926 grammi di oro fino a 21.6 carati che nel 1849 avevano un valore di venti dollari.
Ce ne sono di due tipi: un primo tipo chiamato Liberty Head, coniato dal 1849 al 1907 , ed un secondo tipo chiamato Saint-Gaudens dal 1907 in poi.
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