Le monete rare da 5 Centesimi di Lira italiane sono ben 12 e in questo articolo le esamineremo tutte. La nostra missione è come sempre scoprire quali curiosità e quali rarità (e grandi valori) si nascondono tra queste monete da 5 centesimi di lire!
- Introduzione
- 5 centesimi Carlo Felice
- 5 centesimi Carlo Alberto – 1842
- 5 centesimi Vittorio Emanuele II – Primo Tipo – Toscana
- 5 centesimi Vittorio Emanuele II – Secondo Tipo – Bologna
- 5 centesimi Vittorio Emanuele II – Re d’Italia
- 5 centesimi Umberto I
- 5 centesimi Vittorio Emanuele III – 1904
- 5 centesimi Vittorio Emanuele III – Italia su Prora
- 5 centesimi Vittorio Emanuele III – Spiga
- 5 centesimi Vittorio Emanuele III – Impero
Introduzione
La prima moneta da 5 centesimi di Lira vide la luce nel Regno di Sardegna con il Re Carlo Felice nel 1826 e la coniazione di monete da 5 centesimi continuò fino al 1943.
5 centesimi Carlo Felice
Descrizione
La moneta da 5 centesimi di lira emessa durante il regno di Carlo Felice ha un diametro di 28 millimetri ed un peso di 10 grammi. Questa moneta è composta interamente di rame.
Al dritto, al centro la scritta 5 CENTESIMI e la data 1826 sono racchiuse da una corona di alloro. In circolo si legge la scritta CAR • FELIX D • G • REX SAR • CYP • ET HIER • ed in basso si trova una rosetta.
Al rovescio di questa moneta campeggia l’aquila Sabauda con lo stemma crociato sul petto, inclusa in uno scudo sovrastato dalla corona reale. Il tutto è circondato da due rami di quercia legati da un fiocco.
In basso si trovano l’indicazione dell’autore M•V• (Maurizio Veglia) e il segno di zecca:
- Per la zecca di Genova il marchio è una P inserita in un ovale e accompagnata da un’ancora
- Per la zecca di Torino il marchio di zecca è una testa d’aquila con una L in una losanga o con una P in un ovale.
Storia
Nonostante la data riportata, queste monete furono coniate dal 1827 fino al 1830 e ne vennero coniati 42 691 222 esemplari.
Inoltre, come per le monete da 3 e da 1 centesimo coniate in quel periodo, ne esistono esemplari che presentano una lieve rigatura obliqua sul bordo che altrimenti dovrebbe essere liscio.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Carlo Felice”
- Le monete da 5 centesimi Carlo Felice coniate a Genova e quelle di Torino con la L nella losanga sono classificate come comuni ed in FDC possono valere fino a € 500.
- La variante coniata a Torino che presenta la P nell’ovale invece è classificata come R2 e in Fior di Conio può avere un valore di € 650.
5 centesimi Carlo Alberto – 1842
Descrizione
La moneta da 5 centesimi Carlo Alberto del Regno di Sardegna fu coniata nel 1842 per la monetazione della Sardegna presenta al dritto lo stemma coronato della Sardegna con i 4 mori e in circolo la scritta REGNO DI SARDEGNA.
In basso si trovano la lettera F• dell incisore Giuseppe Ferraris e la testa d’aquila della zecca di Torino.
Al verso il campo è completamente occupato dalla scritta 5 CENTESIMI 1842 su tre righe.
Anche questi 5 centesimi di lira sono interamente in rame ma hanno un diametro di soli 24 millimetri ed un peso di 5 grammi.
Storia
Questa moneta da 5 centesimi di lira ha circolato solamente in Sardegna ed a dispetto della data riportata al verso è stata coniata nel 1843 in un numero di 1.845.096 esemplari.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Carlo Alberto”
- Questa moneta da 5 centesimi Carlo Alberto è classificata come moneta rara R ed in qualità FDC può avere un valore di € 850.
5 centesimi Vittorio Emanuele II – Primo Tipo – Toscana
Descrizione
Ecco la moneta da 5 centesimi Vittorio Emanuele II.
Al dritto di questa moneta da 5 centesimi di Lira, sull’esterno, si legge VITTORIO EMANUELE RE ELETTO e nel centro, in un cerchio perlinato, campeggia lo stemma crociato dei Savoia, coronato e ornato dal Collare dell’Annunziata.
In basso, separati da una rosetta a quattro petali, si trovano i marchi di zecca, ovvero una testa di leone ed un giglio.
Al rovescio nella parte centrale si legge il valore 5 CENTESIMI e l’anno di conio 1859 mentre nel cerchio esterno si legge GOVERNO DELLA TOSCANA.
Il contorno è liscio.
L’incisore questa volta è Luigi Gori e le dimensioni della moneta sono 25 millimetri di diametro e 5 grammi di peso.
Storia
Battute dalla zecca di Birmingham con una tiratura di 13 705 500 esemplari, nonostante la data riportata al rovescio queste monete da 5 centesimi di lira furono coniate nel 1860.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Vittorio Emanuele II”
- Questi 5 centesimi Vittorio Emanuele II del Governo provvisorio della Toscana sono classificati come comuni e il valore che possono raggiungere, se in qualità FDC, è di € 300.
5 centesimi Vittorio Emanuele II – Secondo Tipo – Bologna
Descrizione
Al dritto, al centro la scritta “5 CENTESIMI” e la data “1826” sono racchiuse da una corona di alloro. In circolo si legge la scritta “CAR • FELIX D • G • REX SAR • CYP • ET HIER •” e in basso si trova una rosetta.
Al rovescio di questa moneta campeggia l’aquila Sabauda con lo stemma crociato sul petto, inclusa in uno scudo sovrastato dalla corona reale. Il tutto è circondato da due rami di quercia legati da un fiocco.
In basso si trova l’indicazione dell’autore M•V• (Maurizio Veglia) mentre è assente il marchio di zecca.
Storia
Per coniare queste monete da 5 centesimi Vittorio Emanuele II per l’Emilia Romagna venne riutilizzato il vecchio conio delle monete da 5 centesimi di Carlo Felice, per questo motivo la legenda e la data riportate non corrispondono.
Nonostante riportino infatti la data 1826, furono coniate a Bologna nel 1859 e 1860. Le monete si differenziano da quelle di Carlo Felice dall’assenza del simbolo di zecca.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Vittorio Emanuele II 1826”
Questi particolari 5 centesimi Vittorio Emanuele II 1826 del Governo Provvisorio Bologna hanno una tiratura di 818 682 esemplari sono classificati come moneta rara R, e in qualità FDC possono avere un valore di addirittura € 1000 (come in un’asta del 2014).
5 centesimi Vittorio Emanuele II – Re d’Italia
Descrizione
Questa è la moneta da 5 centesimi Vittorio Emanuele II Re d’Italia.
Al dritto spicca infatti il profilo del Re Vittorio Emanuele II rivolto verso sinistra, con la firma FERRARIS dell’incisore subito sotto al taglio del collo.
In circolo la scritta riporta VITTORIO EMANUELE II RE D’ITALIA.
Al rovescio si leggono il valore 5 CENTESIMI e l’anno di conio, inseriti in una corona formata da un ramo di quercia ed uno di alloro tenuti insieme da un fiocco.
In alto si trova una stella raggiante mentre in basso sotto il fiocco si trova il marchio di zecca.
Le zecche che coniarono questi 5 centesimi di lire furono quella di Bologna, di Milano e di Napoli.
Queste monete sono composte di una lega di rame e stagno e pesano 5 grammi, con un diametro di 25 millimetri ed il bordo liscio.
Storia
Le monete da 5 centesimi coniate dal Regno d’Italia venivano chiamate volgarmente “palanca” o “soldo” e in totale ne vennero emessi 493 808 882 esemplari.
Si conoscono esemplari di 5 centesimi coniati a Bologna a cui manca la firma dell’incisore al dritto ed altri esemplari, della zecca di Napoli, che al dritto hanno una testa sensibilmente più grande.
Le monete da 5 centesimi di lira di Milano datate 1861 furono in realtà coniate nel 1862, così come quelle datate 1867 di Milano e Napoli furono coniate nel 1868.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Vittorio Emanuele II Re d’Italia”
- I 5 centesimi Vittorio Emanuele II Re d’Italia del 1861 di Bologna sono classificati come monete rare R2 ed in FDC possono avere un valore di € 3000 (come in un’asta del 2015).
- Sono monete rare R2 anche quelli di Napoli con la testa del Re più grossa e tozza, che possono arrivare ad un valore superiore ai € 1000.
NC sono i 5 centesimi di lire di Napoli del 1861 mentre tutti gli altri sono classificati come comuni.
5 centesimi Umberto I
Descrizione
Ecco le monete da 5 centesimi Umberto I.
Al verso le monete da 5 centesimi di Umberto I sono identiche a quelle del suo predecessore, con il valore e l’anno di conio inseriti in una corona di alloro e quercia, con una stella raggiante in alto ed il marchio di zecca R in basso sotto il fiocco.
Al dritto invece il profilo che campeggia stavolta è quello di Re Umberto I, rivolto verso sinistra e con la firma SPERANZA sotto il collo.
In circolo si legge UMBERTO I RE D’ITALIA, mentre le altre caratteristiche rimangono invariate e cioè: diametro 25 millimetri, peso 5 grammi, materiale bronzo (rame e stagno) e contorno liscio.
Storia
Nel 1870 vennero chiuse le zecche di Napoli e Torino e nel 1892 quella di Milano, perciò tutte le monete da 5 centesimi di Umberto I furono coniate dalla zecca di Roma.
Gli esemplari datati 1896 furono in realtà coniati nel 1897.
Furono coniati anche 2000 esemplari di monete da 5 centesimi di lire con millesimo 1900, ma non furono mai messi e in circolazione e vennero rifusi per l’avvenuta morte del Re.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Umberto I”
- Sia i 5 centesimi Umberto I datati 1895 che quelli datati 1896 sono classificati come monete rare, con una tiratura totale di 887 200 esemplari.
Ne consegue che il loro valore, se in FDC, può arrivare a € 250/300.
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5 centesimi Vittorio Emanuele III – 1904
Descrizione
Descriviamo ora la moneta da 5 centesimi Vittorio Emanuele III.
Al dritto questa moneta da 5 centesimi di lira molto rara campeggia il profilo del Re Vittorio Emanuele III, con la firma SPERANZA sotto il taglio del collo e in circolo la scritta VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA.
Il rovescio di questi 5 centesimi Vittorio Emanuele III è uguale ai precedenti, con il valore e l’anno di coniazione inclusi in una ghirlanda di quercia e alloro, con la stella raggiante in alto ed il marchio di zecca in basso.
Se ne conoscono due tipi, di cui il secondo tipo differisce dal primo per il peso (4,95 grammi invece che 5 grammi) e per la dimensione dei caratteri della scritta al dritto, che risultano più alti.
Storia
La storia di queste prime monete da 5 centesimi di lire di Vittorio Emanuele III è molto interessante.
Innanzitutto nonostante riportino la firma di Filippo Speranza, furono ritoccate dal Polledri che subentrò temporaneamente a Speranza dopo la morte di quest’ultimo nel 1903.
Di queste monete vennero coniati soltanto 10 esemplari, 5 del primo tipo e 5 del secondo tipo che vennero presentati al Ministero del Tesoro per l’approvazione.
Non entrarono mai in circolazione ed i pezzi prodotti vennero usati per fare omaggi.
Gli esemplari del primo tipo finirono:
- uno nella collezione del Re
- uno al Museo della Zecca
- e gli altri tre in collezioni private, anche se uno adesso si trova in una collezione pubblica a Torino. (Collezione Pozzi)
Del secondo tipo si conosce con certezza un solo esemplare, individuato in una collezione privata dall’Ing. D’Incerti.
Entrambi i tipi vengono considerati MONETE CAMPIONE dal Gigante.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Vittorio Emanuele III”
- Avendo una tiratura così ristretta, questi 5 centesimi Vittorio Emanuele III del 1904 sono monete molto rare e vengono classificati come monete rare R5.
Un esemplare da 5 centesimi Vittorio Emanuele III 1904 del primo tipo in qualità SPL-FDC è stato acquistato nel 2011 in un’Asta (Varesi n°59) per € 23.000. - L’esemplare da 5 centesimi Vittorio Emanuele III 1904 del secondo tipo conosciuto è stato venduto in un’Asta (Nomisma n°47) nel 2013 per €40.000.
5 centesimi Vittorio Emanuele III – Italia su Prora
Descrizione
Nel 1908 vennero coniati i primi 5 centesimi Vittorio Emanuele III Italia su prora.
Al dritto di queste monete da 5 centesimi di lire coniate in Italia compare il semibusto in uniforme di Re Vittorio Emanuele III rivolto verso sinistra ed in circolo la scritta VITTORIO•EMANVELE•III•RE•D’ITALIA.
Sul verso invece abbiamo una raffigurazione di una figura femminile, incarnazione allegorica dell’Italia, che tiene in mano un ramo d’ulivo mentre è in piedi sulla prora di un vascello.
Sulla prua della nave si vede il segno R della zecca di Roma, mentre sulla fiancata si leggono le lettere P.C.M. (Pietro Canonica Modelli) e L.G.I. (Luigi Giorgi Incisione). Il valore “CENT.5” e l’anno di conio sono posti in alto, rispettivamente a sinistra e a destra della figura femminile.
Storia
Questi 5 centesimi di lira iniziarono ad essere coniati nel 1908. Proprio le monete del 1908 presentano al rovescio le sigle P.C.M. e L.G.I. e il MdZ in rilievo.
Nel 1909 oltre ad avere le sigle in rilievo hanno anche la R di Roma in incuso.
Tutte le altre monete da 5 centesimi di lire presentano invece sia le sigle che il marchio di zecca in incuso.
Nel 1912 e nel 1913 la legenda al dritto riporta “VITTORIO•EMANVELE•III•RE•D’•ITALIA” mentre esistono monete da 5 centesimi del 1913 in cui al dritto manca il punto (•) fra la “D’” e “ITALIA”.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “Italia su Prora”
- Le monete da 5 centesimi Vittorio Emanuele III Italia su prora del 1913 senza il punto sono classificate come monete rare R2 e in FDC possono arrivare a d avere un valore di € 1.400.
- La 5 centesimi Vittorio Emanuele III Italia su prora del 1908 è classificata come moneta rara R , raggiungendo un valore massimo di circa € 300.
Le monete da 5 centesimi Vittorio Emanuele III Italia su prora del 1912, 1913 e 1915 sono classificate come NC, mentre i 5 centesimi del 1918 sono classificate come comuni.
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5 centesimi Vittorio Emanuele III – Spiga
Descrizione
5 centesimi Vittorio Emanuele III Spiga.
Al dritto la rappresentazione è quella consueta con il profilo del Re e la scritta ““VITTORIO EMANVELE III RE D’ITALIA”, cambia soltanto la firma del modellista ed incisore “A•MOTTI” (Attilio Silvio Motti).
Al verso è rappresentata una spiga di grano, con ai lati l’indicazione del valore C.5. Sotto al 5 si legge la data di conio mentre in basso a destra il segno R della zecca di Roma.
La raffigurazione della spiga di grano è stata ispirata dalle antiche monete di Metaponto.
Il diametro e il peso di questa moneta cambiano a seconda del tipo.
- Quelle del primo tipo hanno un diametro di 17 millimetri, un peso di 2 grammi ed il contorno rigato.
- Mentre quelle del secondo tipo hanno un diametro di 19,5 millimetri, un peso di 3,25 grammi ed il contorno liscio.
Storia
La prima versione dei 5 centesimi Spiga (primo tipo) venne coniata in ferro-nichel nel 1918 e nel 1819, per sopperire alla scarsità di rame e nichel.
Purtroppo però questo materiale non era idoneo a sopportare l’usura della circolazione e non vennero perciò mai messe in circolazione.
Di questa prima tipologia di monete da 5 centesimi esiste anche la versione di prova, datata 1918.
Viste le difficoltà di coniazione delle monete da 5 centesimi spiga del primo tipo , queste monete di ferro-nichel vennero presto abbandonate.
Dal 1919 iniziò l’emissione di monete da 5 centesimi Spiga del secondo tipo, in bronzo (rame e stagno), la cui coniazione continuò fino al 1937.
Anche dei 5 centesimi “Spiga” del secondo tipo esiste la versione di prova e anzi ne esistono ben due, una con la scritta “PROVA” posta circolarmente ed una con la scritta in orizzontale.
Valore dei 5 Centesimi di Lira Vittorio Emanuele III Spiga
Dal momento che la tiratura totale di queste monete da 5 centesimi Spiga del secondo tipo è di ben 454 383 371 esemplari, sono classificate come comuni, fatta eccezione per:
- di quelle del 1919 (non comuni)
- di quelle del 1937 (rare)
- delle versioni di PROVA classificate come R2.
- Il valore di queste ultime, se FDC, può arrivare fino ad 850 euro.
- Quelle del 1937 invece fino a €200.
- Per quanto riguarda le monete da 5 centesimi “Spiga” del primo tipo, il loro valore in qualità FDC si aggira intorno a € 400/500
- Il valore sale a € 800 euro per le versioni di PROVA delle monete da 5 centesimi spiga primo tipo.
Se possiedi una moneta rara tra queste 5 lire, puoi tranquillamente venderla all’asta singolarmente o in un lotto su questo sito e trovare un’offerente per cifre molto alte.
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5 centesimi Vittorio Emanuele III – Impero
Descrizione
5 centesimi Vittorio Emanuele III Impero.
Al dritto di queste ultime monete da 5 centesimi di Lira del Regno d’Italia si trova raffigurata la testa del Re Vittorio Emanuele III rivolta verso destra. In circolo si legge la scritta “VITT•EM•III•RE•E•IMP•”.
Al verso, nella parte centrale è rappresentata un’aquila ad ali spiegate che regge un fascio fra gli artigli. In alto si legge ITALIA mentre in basso sotto il fascio troviamo lo stemma sabaudo con ai lati l’indicazione del valore “C.5”.
L’anno di coniazione è riportato sulla sinistra in numeri arabi e l’equivalente anno fascista in numeri romani sulla destra. A sinistra della “C.” del valore si trova il marchio di zecca R ed infine in basso la firma del modellista “G•ROMAGNOLI”.
L’incisore è Pietro Giampaoli.
Storia
Esistono due varianti di queste monete da 5 centesimi “Impero”:
- la prima variante venne coniata dal 1936 al 1939 in bronzo (rame 950‰, stagno 40‰ e zinco 10‰)
- mentre la seconda variante venne coniata in bronzital (una lega di cui abbiamo già parlato in altri articoli) a partire dal 1939 fino al 1943.
I 5 centesimi Impero del primo tipo hanno un diametro di 19,5 millimetri, un peso di 3,25 grammi e il contorno liscio.
Quelli del secondo tipo hanno lo stesso diametro ed il contorno liscio ma un peso di soli 2,95 grammi.
Sono numerosi gli esemplari del secondo tipo che presentano un conio stanco, con pochi dettagli e lettere sfocate. ( vedi la definizione di conio stanco in questa pagina )
Queste monete vennero emesse dal 1937 per celebrare la costituzione dell’impero italiano e di entrambe le tipologie esistono le versioni di prova.
Valore dei 5 Centesimi di Lira “impero”
- Per quanto riguarda il valore delle monete da 5 centesimi Impero del primo tipo, la versione di PROVA è una moneta rara, classificata come R3, ed in qualità FDC può avere un valore di € 1.200.
Le altre sono classificate come comuni, ad eccezione di quelle del 1936 che avendo una tiratura inferiore sono classificate come NC.
La tiratura totale di queste monete del primo tipo è di 58 205 000 esemplari.
Le monete da 5 centesimi Impero del secondo tipo sono tutte classificate come CC, comunissime, ad eccezione di quelle del 1943, che sono rare.
R3 è la classificazione della versione di PROVA del 1939.
Le monete da 5 centesimi “Impero” del secondo tipo hanno una tiratura totale pari a 66 466 000 esemplari!
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- Se vuoi info sulle 100 lire e il loro valore, lo trovi qui ed anche quello delle 1000 Lire della Repub. Italiana.
- Sulle 200 lire ed il loro valore abbiamo trattato qui.
- Abbiamo parlato dei Gettoni Telefonici che valevano 200 lire in questa pagina.
- Abbiamo parlato anche delle 500 lire d’argento, delle 500 lire bimetalliche e delle 500 lire di carta
Buonasera
Ho trovato una moneta 5 centesimi spiga Vittorio Emanuele. Ho difficoltà a capire anno perché dovrebbe essere 1922…ma il terzo numero della data è capovolto: se capovolgo la moneta il numero in questione si legge nettamente cone un 3. Un errore di conio?